Di seguito si presentano i risultati dell’indagine effettuata nel mese di febbraio 2025. Al momento docenti e ricercatori del ssd L-FIL-LET/14 – COMP-01/A sono presenti in 44 atenei italiani, di cui 40 atenei statali e 4 atenei telematici; complessivamente i dipartimenti con personale strutturato sono 57. Hanno risposto al questionario colleghe e colleghi di 42 atenei (circa il 95%) e di 51 dipartimenti (circa il 90%): pertanto i dati statistici possono considerarsi sufficientemente affidabili.
PERSONALE STRUTTURATO E NON STRUTTURATO, DOTTORANDI E ASSEGNISTI
Un primo gruppo di domande riguarda la presenza di personale strutturato e non strutturato, e le prospettive di sviluppo nell’immediato futuro.
Partiamo dai numeri assoluti, verificati tramite Cineca. Al 30 gennaio 2025 il SSD conta 95 unità di personale: 27 professori ordinari, 41 professori associati, 26 ricercatori (di cui 2 a t.i. e 24 a t.d.), 1 professore straordinario a t.d. Di seguito l’andamento degli ultimi anni.
Prof. ordinari | Prof. Associati | Ricercatori T.I. | Ricercatori T.D. | |
31 dic. 2019 | 21 | 22 | 20 | 19 |
31 dic. 2021 | 17 | 39 | 6 | 19 |
31 dic. 2023 | 21 | 41 | 2 | 27 |
30 genn. 2025 | 27 | 41 | 2 | 24 |
Dopo alcuni anni di preoccupante calo del numero di docenti (come documentato dai dati presentati dall’indagine Compalit del 2019, consultabile a questo link), il SSD sembra star attraversando una buona fase di crescita, con un ottimo incremento nel numero di professori ordinari e un deciso consolidamento del numero di associati.

La maggioranza dei dipartimenti vedono la presenza di uno o due docenti del SSD; i dati del Cineca ci mostrano che siamo ben distribuiti tanto nei dipartimenti di Lingue straniere che in quelli di Italianistica e scienze umane. Due quesiti finali indagano sulle prospettive di sviluppo del settore nei dipartimenti di appartenenza: 6 dipartimenti segnalano pensionamenti nei prossimi anni; in 7 segnalano che il SSD è inserito nella programmazione didattica dei propri dipartimenti, con reclutamenti previsti nei prossimi anni. Il turn over dunque sembra essere garantito; tuttavia non una prospettiva di crescita e sviluppo del settore.
Il dato è confermato anche dalle risposte ai quesiti sulle posizioni a tempo determinato.



Solo 5 dipartimenti vedono la presenza di RTD-A, cui si aggiungono una ventina di assegnisti e una decina tra borsisti e collaboratori. Nonostante la statistica abbia un valore relativo, dal momento che tutti i ruoli considerati sono a esaurimento ed è attualmente in elaborazione la nuova normativa sul cosiddetto ‘pre-ruolo’, complessivamente la scarsità di posizioni di ricercatori junior e collaboratori alla ricerca appare un dato senz’altro negativo, specialmente se rapportato al quesito seguente, relativo alla presenza di dottorandi di ricerca.

In due terzi dei dipartimenti considerati sono infatti presenti dottorandi che svolgono ricerche in discipline del SSD; tuttavia come si è visto le prospettive di carriera dopo il dottorato appaiono generalmente scarse.
DIDATTICA
Il gruppo seguente di quesiti si concentra sulla didattica delle discipline incardinate sul SSD.


Nell’80% dei Dipartimenti si insegnano più di 12 cfu di Critica letteraria e letterature comparate; il dato più rilevante è l’alto numero di esami: una stima grossolana ci dice che ogni anno vengono sostenuti almeno 10.000 esami nelle discipline incardinate sul SSD. Relativamente pochi gli insegnamenti tenuti da docenti a contratto, come indicato dalle risposte al quesito successivo.


Un dato interessante è che in un 30% di dipartimenti i docenti del SSD insegnano anche su altri SSD: di questi, circa la metà su insegnamenti di area italianistica, e un quarto su insegnamenti di lingue e letterature straniere. Il dato ci conferma che il SSD si presta bene, per il suo taglio interdisciplinare, a svolgere una funzione di supporto e servizio che lo rende strategico all’interno di una programmazione didattica di struttura; il rischio è però che la trasversalità e elasticità del SSD metta in ombra la specificità delle nostre discipline.

Le ultime due domande servono a avviare una riflessione su un aspetto che per certi aspetti è cruciale: il ruolo del SSD nella formazione degli insegnanti, e in senso più ampio nell’insegnamento scolastico. Questo primo sondaggio ci dice che la presenza della teoria e della comparatistica letteraria nei nuovi percorsi abilitanti è molto scarsa: un dato decisamente negativo, considerato che l’orientamento teorico e metodologico delle nostre discipline potrebbe e dovrebbe dare un contributo importante alla formazione dei futuri insegnanti. Nei cinque dipartimenti in cui si segnala la presenza del SSD nei percorsi abilitanti, tutti i moduli attivati sono tenuti da docenti strutturati.